Per quanto l’evoluzione scientifica della medicina garantisca sempre più spesso la curabilità di patologie fisiche anche gravi, certi eventi (tumori, ictus, malattie cardiovascolari, per non parlare della recente pandemia da COVID-19), anche se superati, possono avere difficili strascichi, sia sul piano psicologico che su quello fisico. Sono patologie che lasciano il corpo “ferito”, abitato da qualcosa di estraneo, perturbante, e che confrontano il soggetto con l’angoscia di morte e con il lutto della propria “integrità”, simbolica, immaginaria e reale. Ciò rende necessaria una rielaborazione di questa mutata condizione, sia per il soggetto che ne fa esperienza, che per i suoi caregiver.
L’incontro-scontro con la malattia grave ci confronta inevitabilmente con l’angoscia della perdita: di funzionalità, di autonomia, di ruolo sociale, di progettualità, di relazioni… La morte non è più incognita dietro l’angolo, incontro imprevisto, ma scadenza che incombe ed espropria di significato quella vita che, pure, c’è.
La realtà della diagnosi di patologie gravi (tumori, malattie autoimmuni, disturbi neurologici degenerativi, solo per citarne alcune …) può portare con sé un mondo di rappresentazioni ai limiti del sopportabile ed avere incidenze profonde, strutturali, nella psiche del soggetto.
Il punto focale dell’intervento psicologico nell’ambito delle cure mediche sta dunque nella necessità, per ciascuno dei soggetti coinvolti (paziente, famiglia, la stessa équipe di cura), di trovare i tempi e i modi originali per affrontare questa elaborazione e i suoi paradossi.
COVID 19
L’interazione fra corpo e psiche, fra malattia e benessere psicologico, è diventata particolarmente evidente con la recente pandemia di COVID-19.
Con il suo sintomo principale, la difficoltà a respirare, questa malattia è diventata simbolo per l’intera umanità di un rischio di morte: la sua diffusione incontrollata e il fatto stesso che sia una patologia contagiosa, possono attivare nel soggetto stati di angoscia, paura dell’altro, che possono raggiungere livelli parossistici.
Le necessarie limitazioni che le regole per la prevenzione della diffusione del contagio hanno imposto a tutti noi, con le relative interruzioni di ritmi, esperienze di vita, abitudini, progetti, attività professionali, occasioni di relazione… hanno altresì avuto importanti effetti sulla salute mentale.